Welfare

La sfida politica: la salute non può discriminare l’accesso ai diritti

PRESA DIRETTA

di Redazione

Nei confronti dei disabili siamo forse buoni, ma non ancora giusti. Perché abbiamo ceduto all?idea che la malattia sia un discrimine per l?accesso ai diritti. A dirlo è Matilde Leonardi, neurologa esperta di disabilità, candidata con Ferrara.

Vita: Crescono le denunce di abbandono da parte di disabili. Qual è il problema?
Matilde Leonardi: Pretendiamo che le famiglie siano eroi, delegando loro la cura dei non autosufficienti. In realtà non mancano i servizi, ma una rete personalizzata.

Vita: Servono nuovi strumenti?
Leonardi: Le leggi consentirebbero già di fare interventi su misura. Dobbiamo spostarci dall?idea che la disabilità è solo la malattia che hai e dall?idea che tu sei la malattia che hai, altrimenti diventa un fattore discriminante. Le persone sono più della malattia che hanno e sono degne di pari attenzioni, a prescindere dalla loro salute.

Vita: Una questione di diritti?
Leonardi: Cultura del diritto non vuol dire che il disabile ha per diritto più diritti di altri: è anche un processo di conversione rispetto a un certo corporativismo.

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